Le mie impressioni su Windows 8

Premetto, questa non è una recensione di Windows 8. E’ solo un insieme di pensieri che ho messo in fila a furia di rispondere ad amici confusi che chiedevano il mio parere in merito. Messi nero su bianco spero possano dissipare i dubbi di qualcuno.

Nel caso i dubbi persistano, e il nuovo ambiente Windows proprio non convinca, si può sempre valutare di concentrare altrove il proprio (prezioso) tempo di apprendimento, magari con un cambio di parrocchia verso Linux abbracciando la filosofia del software libero.

Interfaccia che spiazza

Windows 8 mischia le mele con le pere, lasciando disorientato l’utente comune. Si può provare qualcosa di nuovo, sentendosi un po’ cavie di laboratorio. Oppure si può scegliere di usare Windows in una sola modalità, continuando tranquillamente il proprio tran-tran informatico quotidiano.

Il disorientamento nasce dalla scomparsa del classico menù “Start”, rimpiazzato da un’intera schermata di icone e “mattonelle” (tile), queste ultime simili alle icone ma con in più delle informazioni aggiornate direttamente dall’applicazione che lanciano.

Questa schermata compare, al posto del vecchio e rassicurante desktop, non appena si accede al proprio profilo utente. Ai tradizionalisti basterà premere il tasto Windows sulla tastiera, oppure il tasto ESC, per andare direttamente al desktop e utilizzare i vecchi programmi come di consueto.

Un nuovo tipo di programmi

Ma la novità di Windows 8 non sta in una banale schermata sostitutiva del vecchio menù. Quella schermata è in realtà la porta di accesso a un mondo di programmi scritti e compilati in modo diverso dai classici “.exe” o “.com” che Windows si porta dietro in forme diverse da trent’anni, dai tempi del MS-DOS.

Questi nuovi programmi vengono chiamati APP (che fantasia…) alla stregua delle applicazioni installabili sui tablet e sugli smartphone. E, proprio come già avviene per il mondo Apple e il mondo Android, queste App sono installabili da uno “Store”, un negozio che propone App gratuite o a pagamento.

La scelta di campo è netta: Microsoft crede che la diffusione di dispositivi touch sia destinata a crescere esponenzialmente, a differenza dei Pc tradizionali. Per questo, l’intera interfaccia (chiamata “immersive” o, nei mesi scorsi, “metro”) è ottimizzata per comandi a tocco, dando dunque il meglio di sé su di un tablet o su computer con monitor touch (risulta utilizzabile comunque, dopo una breve pratica, anche con il mouse).

Nel desktop classico, invece, si possono continuare a installare i programmi in modo tradizionale (cliccando su file .exe, .msi ecc), senza passare dallo Store.

Nel sistema si possono poi usare, contemporaneamente, sia programmi lanciati dal desktop e sia le App lanciate dalla schermata di Start. Un doppio canale che mischia, appunto, le mele con le pere. E che può lasciare un po’ disorientati al principio.

Effetto matrioska

Mentre sul desktop i programmi attivi vengono elencati in basso nella tradizionale “barra delle applicazioni”, l’elenco delle App attive si trova all’opposto in un menù a scomparsa nella parte sinistra dello schermo (compare facendo scorrere il mouse dall’angolo in alto a sinistra verso il basso). In questo elenco di App attive il desktop conta come un’applicazione a sé.

Per orientarsi in questo groviglio, basti pensare ad una matrioska, quelle bamboline di legno russe che stanno una dentro l’altra. L’elenco principale è quello sulla sinistra, ed elenca tutte le App attive. Tra queste vi è il desktop. Se lo si clicca, si passa ad un diverso livello della matrioska e nella barra in basso compaiono i programmi desktop attivi.

Insomma, qui non si tratta di una schermata in più, ma di due diversi mondi in uno. Destinati a convivere, per di più, in una fase di transizione che si preannuncia lunga anni. Il passaggio è simile, per certi versi (dato che qui è più “trasparente”), a quello che accadde agli utenti Apple una decina d’anni fa con l’introduzione di Mac OS X e il caricamento delle vecchie applicazioni System 9 in “classic mode”.

Diversi modi d’uso

Il modo più semplice di usare Windows 8 è… usarlo come Windows 7 (o Vista o XP). Uscire dalla schermata iniziale e usare/installare solo applicazioni desktop. Ha senso farlo? Per me sì. Rispetto alle edizioni precedenti trovo Win8 molto solido e un po’ più comodo. Anche nelle piccole cose. Pensiamo ad esempio alla classica finestra di “risorse del computer” dove si gestiscono file e cartelle. Nell’angolo in alto a sinistra sono presenti ora i pulsantini di accesso alle proprietà del file e di creazione di nuova cartella, mentre in basso a destra è possibile commutare la vista dei file da elenco dettagliato ad anteprima file, e viceversa. Sarà un caso, ma queste quattro sono proprio le funzioni che ho sempre usato di più. Il task manager poi è stato nettamente migliorato e l’intero sistema sembra più veloce a parità di hardware (testato su macchine di 5 e 7 anni fa).

Un altro approccio è quello di usare Win8 per quello che è, utilizzando sia programmi tradizionali che App. In questo caso servirà un po’ di pratica iniziale nel gestire le App, affiancandole al desktop a sinistra o a destra, chiudendole con il mouse come si farebbe in modalità touch (si afferra il bordo superiore e si trascina in basso) o lasciandole in background pronte all’uso (e in questo il buon vecchio ALT+TAB non delude). E’ l’uso del buon senso: di quel nuovo che mi offrono prendo ciò che mi è utile, per il resto rimango sulla strada vecchia.

L’unica modalità d’uso che mi sento di sconsigliare (almeno su desktop e notebook) è quella “solo App”. Ad oggi non si tratta per la maggior parte di programmi degni di questo nome, ma in molti casi di aggeggini limitati. La differenza in funzioni rispetto ad una applicazione desktop è quasi sempre imbarazzante. Certo, le App sono facili da usare. Ma questa immediatezza va a scapito delle funzioni.

Anche le App sviluppate direttamente da Microsoft deludono. Ad eccezione di qualcuna molto valida (come OneNote, degna controparte della sua versione desktop, che per certi versi supera) ci sono App che mancano addirittura di comandi basilari, come nel caso di Mail, deputata a gestire la posta elettronica (mica pizza e fichi).

Altre App offrono servizi strepitosi, per poi cascare su piccole bucce di banana. Pensiamo solo al caso dell’App di gestione della musica (Xbox Musica): permette di ascoltare senza limitazioni 30 milioni di canzoni (pare per sei mesi, poi o si paga o ci si becca della pubblicità) e mostra informazioni su artisti e discografie, oltre alla possibilità di ascoltare playlist personalizzate e salvare la propria musica nel cloud. Tutto molto utile e molto bello… peccato poi che nell’App non sia presente un banalissimo controllo del volume! E questo “by design”, ossia su precisa richiesta Microsoft: “we are encouraging apps to not include volume controls. This way, users are focused on the master volume control which helps simplify the entire volume experience as well”. E questo sarebbe semplificare? Ma andate a quel paese! Su di un tablet questo discorso potrebbe anche filare, su di un Pc io non riesco proprio a digerirlo.

Aggiornare o non aggiornare?

L’aggiornamento a Windows 8 Pro costa 29,99 €, o 14,99 € nel caso si sia comprato un Pc negli ultimi cinque mesi. In entrambi i casi è possibile richiedere gratuitamente (fino a fine gennaio) un codice per l’attivazione gratuita delle funzioni Media Center (banalizzo: utile per chi ha un sintonizzatore TV).

Ha senso dunque aggiornare un Pc a Windows 8? Da Windows Vista sicuramente sì (per me qualsiasi cosa è meglio di Vista 😛 ), così come da Windows XP (Win8 gira bene anche su macchine datate, fate solo attenzione ai requisiti hardware. Per stare tranquilli consiglio 2 Gb di Ram).

Aggiornare da Windows 7 conviene solo se si vuole prendere familiarità con le App e si prevede di utilizzare un ecosistema di servizi e prodotti Microsoft (cellulari con Windows Phone 8, nuovi tablet o Xbox 360, destinata a diventare sempre meno console e sempre più media center), dato che la sincronizzazione di impostazioni e dati (via Skydrive) tra dispositivi la farà sempre più da padrona. In questo senso Skydrive, dopo aver vegetato per quattro anni, nell’ultimo anno ha compiuto passi da gigante diventando uno spazio di archiviazione cloud degno di questo nome.

In ogni caso prima di aggiornare è essenziale controllare la compatibilità dei programmi di uso corrente. Non è bello scoprire una volta aggiornato l’intero sistema che ci sono programmi che non funzionano più o funzionano male, nonostante i controlli dell’assistente automatico di aggiornamento.

A me, per esempio, è capitato con il software di riproduzione dei Blu Ray. In ambiente Windows 8 il Cyberlink PowerDVD 9 preinstallato nel mio Pc non legge più certi dischi. Bisognerebbe aggiornarlo alla nuova, costosissima, versione. Ragion per cui mi è toccato ripiegare su di una modifica manuale del software open source VLC. Ma questa è un’altra storia 🙂

Forse all’utente comune, quello “poco smanettone”, non conviene un aggiornamento da Win7. Se all’opposto non si deve aggiornare, ma si compra un nuovo Pc, si può usare Win8 senza problemi per le ragioni esposte in precedenza. Bisognerà solo fare un po’ di pratica per essere in grado di gestire agevolmente le mele con le pere.

I dispositivi Windows RT

In questo scenario bisogna poi considerare lo scenario d’uso principale per il quale Windows 8 è stato progettato: l’utilizzo in movimento su dispositivi touch.

Su tablet e piccoli notebook saranno disponibili infatti due versioni di Windows 8. Una, Windows 8 Pro, funzionerà come descritto nei paragrafi precedenti (programmi desktop + App). L’altra sarà Windows RT dove gireranno solo App scaricabili dallo store e compatibili con processori di tipo Arm (per ottimizzare la durata della batteria). Di buono c’è che Windows RT include nel prezzo una versione completa di Microsoft Office. Per contro, non si potranno usare tutti i “classici” programmi Windows installabili altrove dal desktop.

Il rischio di confondere il consumatore è notevole, aggravato dai volantini della grande distribuzione che spesso giocano sull’equivoco spacciando Windows RT come Windows 8 “pieno”. Ci sarà poco da stare allegri anche quando gli utonti acquirenti di WinRT, credendolo un Win8 “normale”, si meraviglieranno del fatto che nel loro tablet non si possano installare i programmi Windows extra-store.