Un lavoro duro, per impatto e difficoltà di realizzazione, quello realizzato da Mouhssine Ennaimi che racconta il lucroso traffico di organi tra i disperati profughi siriani in Libano, illusi, depredati e abbandonati.

Con una certa trepidazione gli ho consegnato, a nome della giuria del Festival e in rappresentanza dell’OdG Emilia-Romagna, il Dig Award 2018 come vincitore della sezione “Investigative Medium“.

Il suo approccio narrativo, potente ed empatico, getta luce sugli abusi disumani commessi quotidianamente nei confronti di persone deboli che, dopo aver perso tutto scappando dalla guerra, si ritrovano in un nuovo e inquietante abisso.