Una troupe aggredita mentre è in corso una diretta. E dove? Forse in territori degradati o sotto il giogo della criminalità organizzata? No, nella civilissima Forlì, nel corso di una partita di calcio (pensata per di più nel segno dell’amicizia), nella quale nemmeno i tifosi avevano dato alcun problema.

Quello che è accaduto ieri sera durante il match del Forlì contro il Cesena ha del surreale. Dopo la concessione di un rigore a favore del Cesena, l’ex presidente del Forlì calcio Stefano Fabbri non ha trovato di meglio che sfogare la propria rabbia aggredendo l’inviato di TeleRomagna Luca Alberto Montanari (con pugno al volto a detta del cronista) e il cameramen Romano Natali (spintonato tanto da fargli perdere il controllo della telecamera durante la diretta). La trasmissione è proseguita a fatica solo grazie all’intervento del regista dei due, improvvisatosi guardia del corpo sulle soglie del gabbiotto-stampa.

Ora, si badi bene, nulla giustifica una simile aggressione. Eppure, chiamatelo scrupolo o eccesso di zelo, mi sono andato a riguardare la telecronaca della partita prima dell’aggressione (e solo chi mi conosce bene sa quale sforzo sovraumano mi costi guardare una partita di calcio…) dato che alcuni colleghi giornalisti avevano paventato una narrazione “sopra le righe”, tale da accendere gli animi e scatenare l’attacco.

Lo ripeto: nulla giustifica un’aggressione, nemmeno una conduzione sbilanciata o enfatica. Ma qui non si tratta nemmeno di questo. Da quel che ho ascoltato, infatti, la telecronaca di Montanari rispetta in tutto e per tutto l’articolo 12 del Testo unico dei doveri del giornalista. Non utilizza immagini ed espressioni violente o aggressive, evita nel racconto di favorire atteggiamenti che possano provocare incidenti, atti di violenza o violazioni di leggi e regolamenti, da parte del pubblico o dei tifosi, si dissocia immediatamente da atteggiamenti minacciosi e scorretti. E via dicendo.

Mentre il filmato di TeleRomagna mostra chiaramente, se non il pugno, quanto meno l’attacco alla telecamera e i ripetuti atteggiamenti intimidatori dell’ex presidente biancorosso Fabbri.

Non è però finita qui. Perché anche l’attuale presidente del Forlì Gianfranco Cappelli ci ha messo del suo, negando l’uso della sala stampa dello stadio al Cesena calcio e costringendo i colleghi giornalisti ad una improvvisata conferenza stampa nel piazzale antistante lo stadio forlivese. Mai si era visto un presidente di una società tentare di imporre il silenzio stampa agli avversari.

Bene ha fatto il GERGS (Gruppo dei giornalisti sportivi dell’Emilia-Romagna, branca del nostro sindacato unitario) a prendere immediatamente posizione, condannando l’accaduto senza mezzi termini.

Per quanto riguarda l’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, ho segnalato la cosa all’Osservatorio regionale della professione, struttura impegnata tra le altre cose a difendere la professione dagli attacchi esterni. Fatti del genere non possono passare sotto silenzio.

AGGIORNAMENTO

La presa di posizione dell’OdG regionale:

http://odg.bo.it/blog/aggressione-a-giornalista-e-cameraman-di-teleromagna-allo-stadio-morgagni-di-forli-la-presa-di-posizione-del-gruppo-giornalisti-sportivi-la-solidarieta-dellodg-regionale/