Ma il bollino dell’Ordine dove lo metto?

Informazione di servizio per i giornalisti emiliani e romagnoli: bollini OdG: sentitevi liberi!

Alcuni colleghi mi hanno scritto chiedendo cosa fare nel caso in cui la tessera dell’Ordine non abbia più posti liberi.

Dove attaccare il bollino dell’anno in corso?

Risposta semplice: dove volete! Si possono attaccare sopra ai precedenti o, mia scelta personale, a cavallo delle file.

Non ci sono prescrizioni in merito, l’importante è avere il bollino dell’anno in corso e, naturalmente, essere in regola con il pagamento delle quote! ?

#sonproblemi

Nuovi criteri di accesso al praticantato giornalistico, una bocciatura scontata

Un mese fa, commentando i “Nuovi criteri di accesso al praticantato giornalistico”, concludevo così il mio post: “questo provvedimento sarà bocciato dal ministero della Giustizia perché eccedente i compiti dell’ente”.

Un concetto che ho ribadito poi più volte, a voce, a chi mi chiedeva lumi sul documento varato dall’Ordine nazionale: “Non state neanche a perdere tempo, tempo qualche settimana e diverrà carta straccia”.

Un atteggiamento, il mio, dettato non da animosità “politiche” ma da una semplice constatazione dei fatti: quanto approvato dal Cnog non stava in piedi sul piano del diritto.

A metterlo nero su bianco, nei giorni scorsi, è stato il ministero di Giustizia (organo vigilante sul nostro Ordine) rispondendo a diverse segnalazioni giunte in via Arenula da parte di colleghi.

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Nuovi criteri di accesso al praticantato giornalistico, una forzatura pericolosa

L’Ordine dei giornalisti ha annunciato ieri di aver cambiato le norme di accesso al praticantato, il percorso che porta all’esame di Stato per diventare giornalisti professionisti (nulla cambia, invece, per gli aspiranti pubblicisti).

L’annuncio, con tanto di commento del presidente nazionale Carlo Bartoli, si può trovare qui:

I nuovi criteri dovrebbero entrare in vigore il primo gennaio 2023. Sempre che, come penso (anzi, ormai auspico), il ministero vigilante non li stronchi sul nascere.

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Start Romagna, una gestione reclami da barzelletta

Quasi un mese di tempo per rispondere ad un reclamo. E la risposta, tardiva, non contiene alcun elemento utile. Di più, manca completamente il punto. Sembra una presa in giro, bella e buona.

Mi riferisco a Start Romagna, società di gestione del trasporto pubblico locale, e al loro customer care da barzelletta.

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Se il call center sconfina nel turlupinìo ritengo sdoganato il turpiloquio

Le telefonate moleste riferite ai contratti di luce e al gas continuano senza requie, incuranti del Registro delle opposizioni.

L’ultima che ho ricevuto non mi ha visto riattaccare nel giro di pochi secondi solo perché hanno esordito chiamandomi per nome e cognome, oltre a citare correttamente il mio indirizzo.

La mia furia è comunque esplosa nel giro di un minuto, al crescere delle menzogne propinate al di là del telefono.

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Fonti inaffidabili e notizie non verificate: come distruggere la credibilità della professione

I giornalisti dovrebbero ricordare che uno dei pilastri della professione è la VERIFICA DELLA NOTIZIA.

Questa mattina, passando in rassegna i quotidiani (cartacei e digitali), son trasecolato nel leggere sul Messaggero una notizia bomba: “Putin perde pezzi, la più grande isola russa organizza referendum per l’indipendenza”.

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Praticantato giornalistico, nuovi criteri in discussione

Nuove modalità in vista per accedere al praticantato da giornalista professionista. Saranno discusse nei prossimi giorni dal Consiglio nazionale dell’Ordine, come superamento sia del “ricongiungimento” che del praticantato freelance.

Il ricongiungimento, giova ricordarlo, nacque nove anni fa come misura temporanea (triennale) per garantire l’accesso all’esame a quei giornalisti pubblicisti che, nei fatti, svolgono la professione in via prevalente se non addirittura esclusiva.

La bozza delle nuove linee guida, già discussa in conferenza dei presidenti e vicepresidenti regionali OdG, non prevede più il riconoscimento retroattivo dei 18 mesi di praticantato, bensì l’accesso al registro dei praticanti per chi ha lavorato come giornalista in via prevalente per almeno sei mesi nell’anno precedente, con una retribuzione minima pari alla metà del minimo tabellare del praticante (400 euro mensili circa).

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Servono freni europei all’autocrazia ungherese

L’Ungheria ha perso ormai da tempo lo status di democrazia.

Il governo di Orban nei fatti è un modello di “autocrazia elettorale”, che di vera democrazia conserva solo pallide vestigia.

Negli anni la stretta sulla stampa si è fatta sempre più soffocante, portando alla chiusura di testate importanti, storiche e non.

Senza contare il giro di vite negli altri settori della vita civile, favorendo abusi e corruzione.

Un’influenza nefasta che si è espansa a livello europeo, mettendo sistematicamente i bastoni tra le ruote all’attività comunitaria.

Oggi il Parlamento europeo ha gridato finalmente che “Il Re è nudo!”.

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Giornalista professionista o pubblicista?

Pochi giorni fa ho superato l’esame di Stato per diventare giornalista professionista e la cosa ha stupito diversi amici e colleghi. Non per scarsa fiducia nelle mie capacità, semplicemente erano convinti che fossi già tale.

Ora, il perché non abbia dato l’esame in precedenza (pur avendone la possibilità da anni) penso che non interessi a nessuno. Al tempo stesso, però, parlare della cosa può far comprendere meglio ai non giornalisti (e pure a certi colleghi!) come funziona il nostro bizzarro Ordine professionale, vincolato a leggi che risalgono ormai a sessant’anni fa.

Riporto dunque di seguito, per ragioni di pubblica utilità, una sintesi dei botta e risposta avuti negli ultimi giorni.

Lo faccio anche per ragioni pratiche… i prossimi amici sconcertati verranno indirizzati direttamente a questo post, evitandomi la noia di ripetere sempre le stesse cose a mo’ di disco rotto ?

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Di giornalisti per caso e strane nozze d’argento

Il mese scorso ho celebrato le nozze d’argento con il Corriere Cesenate. Sono passati 25 anni da quando questo giornale, per una serie di incredibili coincidenze, pubblicò il mio primo articolo.

E dire che io non pensavo di fare il giornalista, non ero un lettore del Corriere Cesenate e, per di più, quel pezzo manco volevo darglielo. Ma andiamo con ordine, penso che questa storia meriti qualche riga.

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