Cosa ci potrebbe essere di più dolce, familiare e classico di una pubblicità di biscotti? Dai Bucaneve della Doria al Granbiscotto Colussi, ogni volta che penso ai biscotti la mia mente vola all’infanzia.
Almeno questo accadeva sino a pochi giorni fa, quando a Sant’Egidio mi sono imbattuto in una sconcertante pubblicità. Io vorrei sapere qual è il genialoide che ha sfornato la nuova campagna promozionale dei biscotti di Matilde Vincenzi:
Ma si potrà?!? “Pain biscuit“? I biscotti del dolore? Posso anche capire le intenzioni dei pubblicitari ma ehi, ragazzi, ormai il francese come lingua ha fatto il suo tempo! Pur avendo studiato quell’idioma (qualche secolo fa) a me è venuto spontaneo tradurre pain dall’inglese… a questo punto chiamatelo panbiscotto e “bòn a lé” (attenzione, l’espressione è romagnola e non francese :P).
O forse mi sto sbagliando… che sia un’astuta mossa subliminale della Matilde Vincenzi nei confronti della clientela sado-maso?
Ne parlavamo un paio di settimane fa io e Little L. Stupidita’ o arguzia markettara?