Aumentano gli attacchi ai giornalisti tra l’afasia dei colleghi

Con l’accusa di pedofilia rivolta a un giornalista in conferenza stampa il ministro dell’Interno ha segnato un nuovo punto basso nella, per nulla edificante, gara di distruzione di ogni regola di convivenza civile.

Salvini per l’ennesima volta ha sparato accuse senza fondamento, pur sapendo (da giornalista professionista quale è) che il collega di Repubblica stava semplicemente facendo il suo lavoro.

Ma quello che preoccupa è il silenzio degli altri giornalisti presenti, rimasti nell’ignavia mancando di manifestare una solidarietà nei confronti del collega che sarebbe obbligo di legge (“promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi”) oltre che dovere etico.