Froggin’ around

Piacevole serata quella di domenica scorsa in quel dell’Hana-bi di Marina di Ravenna. L’ultima ora di musica ha avuto come protagonisti alla console Zonda e Seek nei panni del duo ZondaSeek DJset.

Il logo dell’evento vedeva campeggiare un bel Kermit sorridente, per cui il filo conduttore non poteva altro che essere quello delle rane. Difatti l’apertura è stata riservata al tema di Frogger, un videogame classico del lontano ’81. Una decisione che, dopo qualche attimo di sconcerto iniziale, è stata recepita di buon grado dai presenti che hanno cominciato a saltare ed applaudire.

Poi l’onda è calata, la pista si è svuotata e a ballare sono rimasti pochi irriducibili. Colpa dell’ora tarda o di selezioni musicali troppo ardite? Dopo ore passate a dimenarsi con i successi proposti da dj Trinity e dagli Stivs, qualcuno potrebbe aver approfittato di qualche brano non eccessivamente conosciuto per prendersi una pausa.

Onore comunque a Zonda che incurante dell’insegnamento evangelico ha voluto proporre brani meritevoli e inconsueti. E che non ha esitato a cambiare la scaletta iniziale per riportare la gente in pista con David Bowie, Babyshamble e Arctic Monkeys. E’ sempre difficile trovare un punto d’equilibrio tra il proprio percorso artistico e le esigenze del volgo. Ma forse Zonda, scegliendo Frogger come apertura, già sapeva che la serata sarebbe stata irta di ostacoli da schivare.

Per questo io valuto più che positivamente la loro prestazione, checché ne pensino i diretti interessati. Non solo sul piano della scena e della coreografia, con cartelli surreali e rane origami gettate a profusione sul pubblico, quanto sul piano prettamente musicale e della selezione. Scontrandosi con la realtà delle cose, Zonda e Seek hanno dovuto mediare tra la propria cultura musicale ‘elitaria’ e le aspettative dell’avventore comune (tra i quali certamente mi annovero). Così, con una mano hanno seminato, con l’altra accontentato. Facendo metabolizzare alcuni brani, in futuro saranno in grado di espandere gli orizzonti musicali dei loro ascoltatori.

Io mi aspetto grandi cose 😉

Rollercoaster cabinet

Ecco. Non posso gioire neppure qualche giorno per il fatto che il governo Prodi abbia imboccato la strada delle liberalizzazioni (alla faccia di Berlusconi e del suo liberalismo di facciata) che questi subito fanno marcia indietro.

Si vede che in Italia vince chi urla più forte e si diverte a picchiare i giornalisti. Viene proprio da rimpiangere Ronald Reagan e la sua fermezza nel respingere al mittente le assurde richieste del sindacato controllori di volo nel 1981.

Il problema vero è che con una coalizione così eterogenea la direzione di marcia dell’esecutivo non può che essere ondivaga. Proprio come nel caso della questione israeliana. Di fronte ad uno Stato impegnato in questi giorni a difendere la sua stessa sopravvivenza, il governo italiano sembra essersi messo a fare il gioco delle tre carte mettendo tutti sullo stesso piano: Israele ed Hezbollah.

Per fortuna che c’è anche chi, come l’ottimo Giuliano Amato, è capace di prendere posizioni chiare e decise (rimediando ad alcune gaffe del recente passato).

All night disco coffin

L’esperimento è fallito. Ma i risultati sono comunque incoraggianti.

In un’epoca nella quale la Scienza sembra essere ormai capace di varcare qualsiasi traguardo, io mi ero ripromesso un’impresa impossibile: portare la Fra a ballare.

Ora chi la conosce sa che lei non balla. Mai. E non frequenta luoghi dove si balla. Mai. Né interagisce con persone dedite al ballo. Provare a confutare questi assiomi potrà solo esporre il malcapitato ad una furia degna del migliore Chuck Norris.

Ebbene io, incurante del pericolo e di possibili calci rotanti, l’ho trascinata lo scorso fine settimana all’Hana-Bi di Marina di Ravenna.
In occasione della notte rosa dietro la consolle ci sarebbero stati niente popò di meno che Mark Zonda e Matt Share, ossia il DjSet ZondaSeek, per non parlare di quel duo risolvi-serata degli Airpop, alias Bando e Robbie.

Pensavo che, di ritorno da una visita notturna ai mosaici di Ravenna, una capatina in riva al mare non sarebbe stata una tragedia. Ma l’esperimento, come dicevo, in un certo senso è fallito dato che “la Spagogna” (come è conosciuta dalla maggior parte dei miei amici) per tutta la serata è rimasta ostinatamente seduta in disparte. Complice anche il fatto che, con un traffico impazzito lungo tutta la Riviera, ci siamo dovuti fare una buona mezz’ora a piedi per raggiungere l’Hana-Bi.

Combattuto tra la morosa e la pista, ho ceduto in favore di quest’ultima solo con l’arrivo in console degli Airpop. A tutto c’è un limite, anche agli sforzi per privarmi del ballo restando accanto ad una persona loquace quanto una cassa di Libici. Ma, nonostante tutto, ho apprezzato che per un volta la Fra abbia voluto sfidare i suoi, di limiti, per seguirmi in un’attività che gradisce più o meno quanto un plotone d’esecuzione 🙂

Con questo post voglio rassicurare pubblicamente chi (Zonda, Piccolo ecc.), dopo avermi incontrato quella sera, aveva temuto seriamente che potessi tornare single nel giro di poche ore. Tranquilli, non è successo (per ora). E per le prossime volte formulo il buon proposito di tornare a ballare solo senza la morosa 😛

In nome di quattro gatti

Giustizia tra nubi e schiarite

Ieri, forse, è stata l’ultima volta con cui ho parlato con un magistrato.

Ero a Forlì a seguire un processo di Corte d’Assise per il telegiornale ed ho scambiato due chiacchiere con un Sostituto procuratore.

Non dovrebbe esserci nulla di male: abbiamo discusso solo di atti pubblici, che ho usato in parte per il mio servizio. Niente di illegale. Almeno per ora. Dal 18 giugno infatti entreranno in vigore le norme di riorganizzazione delle Procure, uno dei tanti frutti avvelenati della riforma della Giustizia voluta dal Governo Berlusconi. E con le nuove regole i magistrati non potranno in alcun modo parlare con i giornalisti, nemmeno per discutere di fatti di dominio pubblico, pena pesanti sanzioni disciplinari.

Una legge che rischia di essere veramente la pietra tombale della cronaca giudiziaria, come del resto ha denunciato la Fnsi.

Ma la cosa triste è che, a quanto sembra, il nuovo Governo sembra aver preso sottogamba queste storture. Proprio oggi il neo-guardasigilli Clemente Mastella ha presentato il disegno di legge che dovrebbe congelare la riforma Castelli fino al marzo del 2007, chiedendo per esso una corsia preferenziale in Parlamento. Se tutto va bene, però, le nuove norme saranno approvate solo a fine luglio, prima della pausa estiva delle Camere. Almeno un mese dopo l’entrata in vigore delle norme sulla riorganizzazione delle Procure.

Con la cronaca giudiziaria imbavagliata, per il cittadino-sovrano diventerà quasi impossibile rendersi conto come viene amministrata la giustizia in suo nome. Così, da metà mese, tutte le sentenze saranno pronunciate «In nome di quattro gatti» e non più «del popolo italiano».

Ritemprarsi

Colazione da Macin

Una giornata di passeggio e di polleggio quella di domenica, tra agriturismo, prati, binari e vecchi ritrovi. Del resto, con un sole tornato prepotentemente alla ribalta dopo due giorni meterologicamente ballerini, non si poteva restare a coltivar muffe chiusi in casa.

Nonostante il concetto di “mattina” continui a non essermi amico, la giornata ha preso il via alle 10,30 con la visita all’agriturismo Macin. Una struttura nuova di zecca aperta inaugurata pochi giorni fa dalla famiglia Budellacci a Massa di Cesena, ad un tiro di schioppo da Bertinoro.
Incetta di dolcetti e torta di mele, chiacchiere tra amici/colleghi e sano polleggio. Perché l’ozio sarà anche il padre dei vizi ma, con i ritmi frenetici della società odierna, questo ex-peccato capitale ha assunto ormai un valore superiore a quello dell’oro nero.
Tutto molto bello e molto buono [bravo Fogli, bravi tutti e bello il budello], peccato solo per la decisione reazionaria della tavolata, che ha respinto la proposta del signor Budellacci di una colazione con Sangiovese 14° in favore dei più tradizionali the e caffèlatte.

Nel pomeriggio giro con la Fra a Rimini e proseguimento di polleggio, al parco XXV aprile e per il centro storico, oltre al vano tentativo di raggiungere la manifestazione “Il treno del tempo”. E’ possibile andare a Rimini in treno e non accorgersi che la manifestazione si sta svolgendo proprio nel retro della stazione? Purtroppo sì :-/

Di rientro a Cesena, messa all’Osservanza = consueto trituramento di timpani e balle causato dalla “musica” sacra. Ora, capiamoci bene, posso comprendere la penuria di organisti e capocori. Ma allora, piuttosto, scegliamo il silenzio. Viene da chiedersi: se chi canta “prega due volte”, come diceva Sant’Agostino, allora per la proprietà transitiva, chi canta male in Chiesa è un bestemmiatore? 😛

A sem zuvan, la va par nun

Da qualche giorno è partito ufficialmente, sebbene un po’ in sordina, il sito ufficiale del Gruppo Faccioni.

La vecchia homepage, che invitava a pazientare, è stata leggermente cambiata e ora dà finalmente accesso al sito della demenziale combriccola delle Vigne di cui faccio parte da anni.

Pian piano il sito (un blog con alcune sezioni e pagine statiche) si arricchirà di contenuti, diventando un punto di ritrovo virtuale tra gli associati. Un’occasione in più per tenersi in contatto e far da trampolino per le attività real-life.

Atterrito

Mai avrei pensato che, un giorno, su di un singolo tema potessi arrivare a dar ragione a Schifani. Ebbene, il doomsday è arrivato.

Ieri pomeriggio, scorrendo l’elenco dei ministri del nuovo Governo Prodi, mi è subito balzato all’occhio una cosa: la moltiplicazione modello “pani&pesci” del numero dei ministeri.
C’è un ministro per l’Istruzione ed un altro per la ricerca scientifica.
Ma un solo ministero.
C’è un ministro per i Trasporti ed uno per le Infrastrutture.
Ma un solo ministero.
C’è un ministro per il Lavoro, uno per la Solidarietà sociale ed un altro ancora per la Famiglia (senza portafoglio).
Ma un solo ministero.

Il tutto alla faccia della legge di riordino dei dicasteri, varata proprio dall’Ulivo nel 1999!
Una legge ignorata nominando i ministri “doppi” come “senza portafoglio”, e poi aggirando il tutto con un bel decreto-legge d’urgenza. Alè! Alla faccia della semplificazione e del disinteresse per le poltrone.

Questa cosa mi ha creato un effetto smarronamento non da poco, smorzando l’entusiasmo per la nomina di persone molto valide e capaci, come Giuliano Amato, Tommaso Padoa Schioppa, Paolo Gentiloni o Emma Bonino.

Qualche minuto dopo le mie elucubrazioni sui ministeri-fantasma, il capogruppo dei senatori di Forza Italia ha contestato pubblicamente al Governo la stessa cosa.
Purtroppo, da oggi, la pelata non sarà più l’unica cosa in comune tra me e Schifani 🙁

L’ultimo bicchiere

Ieri sera, dopo quasi 10 anni, il “nostro” pub ha chiuso per sempre i battenti. E Cesena perde un pezzo di storia etilica.

Vetrinetta

Nato come Old Fashioned Irish Pub nell’ottobre ’96, il “pubbettino” di via Uberti (aperto da Sandro, Ago e Decho) era entrato da subito nel cuore di molte persone. I rapporti difficili con il vicinato e i problemi legati alla Ztl, però, costrinsero i fondatori a trasferirlo alle Vigne nel giugno del ’99.

Un trasferimento che aveva portato il “nostro” pub nel nostro quartiere, il quartiere dei Faccioni, dei gestori stessi e di gran parte degli avventori. La magica e raccolta atmosfera del localino in centro era perduta, ma gli affari erano ripresi a pieno ritmo. Poi la stanchezza, la voglia dei gestori di cambiare vita, il passaggio a Marco Rossi con il nuovo nome di “Fai ‘n café“. Partenza a razzo e lento declino, fino alle ultime, tristi, puntate. Con tanto di ufficiale giudiziario pignoratore.

Vetro pub

Dopo aver perso il bar “della Chiesa” (Circolo Acli E.Mattei), il bar “dei repubblicani” e quello “dei siciliani”, le Vigne perdono anche il loro unico pub. E ora che si fa? “Centro sociale” o bocciofila “Arcobaleno”? 😐

Via col Vento

Dubitare di sé e delle proprie capacità è normale e salutare. Ma se queste elucubrazioni dovessero durare troppo, basta davvero poco per spazzare via le fosche nuvolette e far tornare il sorriso.

Dopo le grasse risate che mi fece fare anno scorso questa intervista del Corriere della sera (imperdibili gli ultimi due paragrafi) ora è tempo di blog impegnati.

Il tutto è gratis. E senza ricetta medica.
Che meraviglia la moderna tecnologia 🙂

P.S.
Per chi se lo stesse chiedendo:
No, questo intervento non è la mia risposta a questo post di Zonda 😛