Buon compleanno Israele ;)

Oggi, Yom HaAzmaut o giorno dell’Indipendenza, lo Stato di Israele ha compiuto 58 anni.

On Tel-Aviv's city hall building - photo by TLVshac

Non voglio tornare nuovamente sui miei soliti discorsi riguardanti la sincera volontà di pace dello Stato israeliano.

Colgo l’occasione però per segnalarvi questo: Il ministero degli esteri israeliano parla arabo.

Penso che sia una bella occasione per far conoscere ad una parte del mondo arabo, quanto meno agli internauti, un po’ di fatti su Israele.
Una breccia nel muro di omerta che in molti paesi distorce o insabbia la conoscenza del vicino israeliano.

Nella foto, una Maghen David formata da 540.774 lampadine bianco azzurre sul municipo di Tel Aviv. E’ opera di TLVshac.

Aria di squadrismo su Yom ha-Shoah

Qui non si tratta di “non dimenticare”, ma addirittura di ignorare, fingere di non sapere e continuare a tirare in ballo luoghi comuni. Che tristezza. Che rabbia.

I fatti di Milano sono purtroppo noti. La data del 25 aprile è stata rapita e fatta ostaggio da una minoranza che non esito a definire neo-fascista, nei modi e nelle idee, per avere infangato l’anniversario del risveglio democratico del nostro paese, dopo il periodo buio della dittatura e la follia della guerra.

Cesena liberata

Impedire ad una persona di parlare è squadrismo. Attaccare un anziano partigiano reduce dal campo di concentramento di Dachau (una persona che, fosse stato pure il papà di Toto Riina in persona, ha pagato sulla sua pelle l’opposizione alla dittatura) non è altro che una forma di neo-fascismo. E il fatto che il padre di Letizia Moratti, la medaglia d’argento Paolo Brichetto, abbia militato a suo tempo nella brigata partigiana del monarchico Edgardo Sogno, aggiunge particolari importanti a questa storia. La Resistenza non fu, ormai la storiografia è concorde su questo, quella lotta vittoriosa dei partigiani rossi che taluni si ostinano a considerare. Il ruolo delle brigate rosse e del partito comunista fu, certamente, importante. Ma accanto ad esso vi erano brigate bianche cattoliche, le fiamme verdi di Giustizia e libertà, oltre al Corpo italiano di liberazione e, naturalmente, gli eserciti delle potenze Alleate.

Jewish Brigade Group

Ancora una volta, dunque, una minoranza ha avuto rigurgiti ‘fascisti’ e (questo è quello che mi fa più male) la maggioranza dei presenti non è riuscita a impedirglielo. Come nel caso delle bandiere israeliane bruciate e le contemporanee contestazioni alla Brigata ebraica. Uno Stato nato su basi socialiste e che rappresenta al meglio una parte dei valori di una sinistra “seria” (laicità in primo luogo) è finito nuovamente per essere additato come “criminale” e “assetato di sangue”. Ignorando la volontà di pace di Israele e abbracciando la solita sequela di luoghi comuni sugli “occupanti”, in barba alla risoluzione Onu del ’48, al diritto internazionale e agli accordi di pace raggiunti in questi anni da Israele. E ignorando, di fatto, l’organizzazione stessa della società israeliana.

Quest’anno, poi, il 25 aprile coincideva sul calendario ebraico con Yom ha-Shoah, il giorno del ricordo dell’Olocausto nell’anniversario della rivolta del ghetto di Varsavia. E le immagini di Milano hanno provocato sdegno in Israele e nel mondo. Alla faccia di chi diceva che Fiamma Nirenstein aveva esagerato scrivendo “Gli antisemiti progressisti”.

Che tristezza. Che rabbia. Quanti mal di pancia mi tocca passare in questi giorni nell’attesa della formazione di un governo “amico” (in teoria anche degli israeliani) circondato da simili carogne.

Odio bruciante (copyright

Colleghi di lusso

Documentario david Non capita tutti i giorni che un collega vinca un David di Donatello per un suo lavoro.

A Serena è successo con il documentario “Il bravo gatto prende i topi“, al quale ha lavorato (in fase di post-produzione), subito prima di lasciare Bologna alla volta del suo attuale impiego giornalistico romagnolo.

Che dire… al di là dei complimenti di rito, io lo dicevo che era sprecata per il telegiornale 😛

In bilico tra le stagioni

Da ieri è ufficialmente arrivata l’estate. E, in luogo della mia solita inquietudine legata a questo periodo, la bella stagione quest’anno è cominciata all’insegna del divertimento. Il merito va all’Hana-Bi di Marina di Ravenna, gestito dalla combriccola del Bronson.

Hana-Bi headset by Hikari kariudo

Ancora una volta, dunque, tendo a stravolgere il calendario. Saltando a piè pari la primavera, mi ritrovo già proiettato nella torrida stagione. Mentre, all’opposto, gli altri anni mi costringevo ad accettare la cruda realtà dell’avvento del tempo caldo solo al finire di luglio.

E dire che, di mio, non avrei nulla contro l’estate, una stagione verso la quale nutro un rapporto di amore-odio. Amore per il sole, il divertimento, la vita all’aria aperta. Odio per i pollini malefici, le masse di folla imperanti ovunque, il rito forzato della spiaggia e il conseguente ritorno a casa ricoperto di granelli simili a pasta abrasiva.

Il pomeriggio Hana-bi però mi ha riconciliato con la battigia. Il locale, a dispetto del nome, non è un refugium peccatorum per poliziotti in fuga, ma un luogo pieno di buona musica (acide eccezioni a parte) e convivialità. E, per fortuna, non è così mondano come si vociferava. Almeno fino ad ora. Resta da testarlo all’assalto dei vacanzieri modaioli. Ma se il buongiorno si vede dal mattino…

P.S.
Dalla foto precedente si accede alla galleria di foto di Hikari Kariudo, relativa all’apertura dell’Hana-Bi.
Le mie foto (scattate da Mark Zonda) sono accessibili invece dalla barra a destra o qui.

I’ll miss my badge

Tutto si è chiuso là dov’era cominciato. Ieri sera a Bologna è andato in scena per l’ultima volta Losing my badge.
La musica di Ebi-Polaroid ha fatto ballare un manipolo di persone tornate, come avvenne al primo appuntamento in quel di ottobre, nella salettina antistante il Gate#3 del Covo.

Dopo una partenza un po’ stanca, mi sono decisamente scaldato e non ho fatto altro che ballare. D’altronde con quella musica sarebbe stato impensabile stare fermi 😀

Un grazie particolare ad Ebi per avermi consegnato, a fine serata, l’ultima spilletta di Lmb#7: la mia aveva preso il volo danzando… ma, in fondo, non dovrebbe essere questo lo spirito delle serate?
Losing a badge while dancing is like fulfilling his destiny…

Collage LMB#7

Le mie foto si trovano qui, mentre le lomo-foto ufficiali sono qui.

L’artista completo

Non me ne vogliano Elio e le Storie tese se oso usare l’appellativo di “artista completo” nei confronti di una persona diversa da Mangoni.

ZondaMi riferisco a Mark Zonda che, a dispetto del suo auto-considerarsi mente malata, riesce a cimentarsi nei più svariati campi dell’arte.
Un percorso disinvolto dalla scrittura alla grafica, passando per la cinematografia, che lo ha spinto da qualche anno verso l’arte di Apollo.

Qui trovate una mia intervista esclusiva all’artista. Il blog che segue passo passo l’evoluzione del nuovo album si trova invece qui.

Trituro e sono felice

Devo premettere che, in genere, di musica non ne capisco una beneamata cippa.

So cosa mi piace e cosa no, ho i miei gusti e come tutti esprimo giudizi. La mia natura curiosa mi porta ad ascoltare un po’ di tutto e, per questo, qualcuno mi ritiene di manica troppo larga.

Tutto ciò premesso… il concerto di Moltheni, ieri sera al Lego di Cesena, è stato per me un trituramento di balle da Guinness. In un locale stipato all’inverosimile sono andate in scena due ore di lagne uniche. Per sfuggire alla claustrofobia (in attesa di Zonda imbucatosi sul palco di Molth) ho trascorso questo tempo in strada chiacchierando con Bando, Gaia e Valbo. E’ grazie a loro se sono riuscito a mantenere un briciolo di lucidità mentale di fronte ai latrati che uscivano dal locale.

Molth

E dire che dalle nebbie della mente, di tanto in tanto, mi uscivano piacevoli ricordi associati al suo nome… era uno di quei cantanti che doveva “esplodere” alla fine degli anni ’90. Invece è imploso. Se non si sente quasi più parlare di lui in giro, come mi ha fatto notare la Fra, un motivo ci sarà. La selezione naturale, ancora una volta, sta plasmando il mondo per il meglio.

I mulini di Vudu

Conosco pochi gruppi di amici capaci di ritrovarsi, dopo 17 anni, con lo stesso entusiasmo di sempre. Un grazie a tutti i Faccioni per la bella giornata di ieri! 😀

Grazie anche a chi, come Giagia, pur assente fisicamente ha voluto sottolineare la propria vicinanza a tutto il Gruppo 😉

Momenti topici:

  • Il tomino di Boch immolato sull’altare della fame chimica altrui;
  • Il collegamento telefonico con Sean Connery per cantargli in coro canzoni romagnole;
  • Il Rhum e i sigari cubani di Eygez;
  • Il libretto di Andrew con le frasi di Martin Luther King e gli abbinamenti ai personaggi di Happy Days;
  • L’irruzione tra i presenti del piccolo faccione Matteo.

Potete sfogliare le foto della giornata cliccando QUI.